L'adulto che se ne occupa e il bambino che viene addestrato troppo prematuramente o troppo rigidamente o con un eccessivo coinvolgimento del genitore instaurano una lotta di potere che il bambino è destinato a perdere.

L'esperienza di essere controllato e giudicato e la richiesta di farlo in orari prestabiliti creano sentimenti di rabbia e fantasie aggressive, spesso rivolti proprio sulla defecazione, che alla fine il bambino come una parte di sé cattiva, sadica, sporca e di cui vergognarsi.

Il bisogno di acquisire il controllo, di essere puntuale, pulito e ragionevole, piuttosto che privo di controllo, disordinato, sporco e preda di emozioni come rabbia e vergogna, diventa importante per il mantenimento dell'identità e dell'autostima.

Il conflitto affettivo di base nelle persone ossessive è tra rabbia (per essere controllato) e paura ( di essere condannato o punito), ma ciò che sorprende è che in esse l'affettivita' è muta, repressa, inaccessibile o razionalizzata.

Le parole vengono usate per dissimulare i sentimenti, non per esprimerli. Al quadro generale di anaffettivita' nelle persone ossessive, ci sono due importanti eccezioni: la rabbia, l'ossessivo può accettare la collera se la considera ragionevole e giustificata, e la vergogna.

Laura Cappilli